Usario

Raccolta del grano e la trebbiatura

un grande lavoro in un clima di festa

Il mese di luglio la comunità di Torrebruna, fatta prevalentemente da gente che viveva con i frutti del proprio lavoro in campagna, viveva un momento di particolare fervore, legato alla raccolta del grano e alla trebbiatura.

La giornata di lavoro legato alla mietitura andava dall’alba al tramonto con altre ore necessarie per raggiungere i campi a piedi, ed era interrotta solo per una ricca colazione verso le 11 e la merenda (la r’mbrend) verso le 16.

Il lavoro era particolarmente duro, da svolgere in posizione curva e senza interruzione, sotto il sole cocente di luglio ma ciononostante non era raro sentire canti che rimbalzavano dai contadini di una campagna a quelli di un’altra in una gara canora che sapeva di festa.

La sera, nonostante l’ovvia stanchezza, era sempre prevista un’abbondante cena con vino buono locale.

Altro momento impegnativo ma vissuto con clima di festa era la trebbiatura (quanna z’ tr’scav), sia quando si usavano gli animali in apposite aie ( l’ar), zone piane e ben aerate, sia quando con l’arrivo di trebbie a motore il lavoro degli animali era svolto dalla macchina e quello dell’uomo consisteva nell’inserire i govoni di grano (manùcchj) nell’apposito bocchettone della macchina.

Il grano raccolto veniva portato a casa mentre la paglia veniva portata nel pagliaio per essere utilizzata come cibo per alcuni animali o per le attività di stalla.

La sera della trebbiatura era sacra un’abbondante cena con canti e balli al suono di una dubbott (organetto).