Usario
La dote
DA’UDD
I matrimoni venivano in genere fissati d’inverno allorchè la gente non era impegnata nei lavori dei campi.
Il primo passo ufficiale verso lo Sposalizio era la Promessa di Matrimonio che veniva formalizzata in Comune senza particolari festeggiamenti.
Da quel momento i fidanzati erano “aff’dit”.
Dopo la promessa c’era il primo evento festoso verso il matrimonio: LA DA’UDD che si sviluppava in tre fasi:
- arravà e st’rì la dàudd. Con il coinvolgimento (invito) di amiche e parenti (femmine) della ragazza si procedeva a lavare e stirare la dote
- “spann la dàudd” quando la famiglia della ragazza esponeva la dote per alcuni giorni nella casa di famiglia. A questa esposizione erano in genere invitati tutto il vicinato e amici e parenti anche allargati. L’esposizione si concludeva con la redazione di un inventario con relativa valutazione di tutti i pezzi che componevano la dote. Questo elenco (compilato talvolta da un “professionista” che sapeva di conto e sapeva scrivere!) era preso in considerazione in fase di divisione dei beni dei genitori per la successione. Ovviamente ai visitatori era offerto qualche dolcetto con bicchiere di vino.
- “và la dàudd” allorchè, qualche settimana prima del matrimonio, la dote veniva trasportata alla casa del ragazzo (in genere dei genitori del ragazzo). Il trasporto avveniva a spalle da parte delle amiche della ragazza utilizzando cesti di vimini: gli uomini erano chiamati a dare una mano solo per i pezzi particolarmente pesanti.
Una volta che la dote era sistemata a casa del ragazzo, cominciavano le feste del matrimonio, con appositi rinfreschi serali cui erano invitati praticamente buona parte dei paesani, cui seguivano balli e canti.