Usario

Lavori particolari

TESSUTI FATTI IN CASA, CON CANAPA E LANA

Dalla pianta o dalla pecora al tessuto

Come in tutti i paesi montani dell’entroterra, a causa delle difficolta di spostamenti, l’economia di Torrebruna era sostanzialmente autoctona con pochissima circolazione di moneta e ove gli scambi riguardavano i prodotti della terra, gli animali e il lavoro (giornate di lavoro).

Si produceva in loco tutto l’occorrente per vivere ( o meglio, si viveva con tutto quello che si produceva in loco); non faceva eccezione il “ settore tessile” ove si riusciva ad ottenere discreti tessuti e lavorati tessili da un prodotto locale: la canapa (càn’v) e la lana di pecora.

La lavorazione della canapa aveva un processo molto lungo che andava dal raccolto della canapa, alla lacerazione in fosse d’acqua, alla battitura, alla filatura, alla tessitura ove si esibivano bravissime donne con telai di legno costruiti da falegnami del paese.

La lana proveniva dalle pecore allevate in paese, e con un processo più veloce della canapa, vedevano il coinvolgimento dello scardalan (che era a Celenza) cui si portava la lana appena tosata e lavata e si riportava a casa la lana lavorabile con strumenti locali (la ch’nàucchj, lu fìus ecc).

Con il filato di canapa si producevano tessuti più grezzi ( per coperte tovaglie lenzuola), mentre con la lana si producevano tessuti più elaborati e leggeri ( maglie, calze)